33.000 droni contro il coronavirus in Cina

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DJI e oltre mille aziende di droni impegnati nella lotta al COVID-19

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Più di 1.300 aziende tecnologiche in Cina stanno innovando i loro oltre 33.000 modelli di droni per renderli abbastanza versatili da svolgere funzioni insolite in grado di rafforzare la lotta contro il nuovo coronavirus. Lo riporta oggi il China Daily e sarebbe la risposta del settore alla richiesta dell'Associazione cinese del trasporto aereo di sfruttare al meglio i vantaggi degli UAV nel controllo a distanza e nel volo flessibile per contrastare l'emergenza. Il colosso DJI intanto ha già destinato 1.5 milioni di dollari alla lotta al COVID-19 e adattato i modelli Agras.

DRONI CONTRO IL CORONAVIRUS IN CINA

Nella Cina settentrionale, la popolazione locale del villaggio di Caofangzi utilizza droni per ricordare ai concittadini di indossare la mascherina per prevenire e controllare la diffusione del nuovo coronavirus. Sempre al nord, un'associazione UAV ha tenuto più di 100 droni in standby, pronti a collaborare con i dipartimenti competenti per attuare misure di prevenzione e controllo delle epidemie.

Nella città di Yichun, Cina orientale,  i droni a infrarossi sono stati utilizzati per rilevare la temperatura corporea in modo da trovare velocemente le persone potenzialmente infette. A Hangzhou, nella provincia di Zhejiang, nella Cina orientale, gli UAV stanno pattugliando le comunità densamente popolate, ricordando ai cittadini di proteggersi e conducendo il rilevamento automatico della temperatura corporea.

A Lanzhou, nella provincia di Gansu, nella Cina nord-occidentale, gli UAV stanno conducendo la disinfezione in ospedali, edifici per uffici, comunità e luoghi pubblici, aumentando notevolmente l'efficienza degli sforzi di prevenzione dell'epidemia.

DJI IN CAMPO CONTRO IL COVID-19

Già a inizio febbraio DJI è intervenuta concedendo aiuti per quasi 1,5 milioni di dollari per contribuire a contenere l'epidemia e adattando la serie di droni AGRAS per irrorazione agricola a spray disinfettante per le aree potenzialmente colpite.

La società ha rilasciato disinfettante in oltre 3 milioni di metri quadrati a Shenzhen e sta inoltre aiutando 1.000 contee in Cina ad adottare il metodo di spruzzatura, si apprende da loro sito. Le aree target includono fabbriche, aree residenziali, ospedali e impianti di trattamento dei rifiuti e in totale ricoprono fino a 600 milioni di metri quadrati in tutto il paese, ad oggi. 

"Assistere al contenimento di una malattia, garantendo al contempo la sicurezza del personale, è stato molto difficile da fare in passato", ha dichiarato Romeo Durscher, Senior Director of Public Safety Integration presso DJI. “Questo è stato una vera e propria rivoluzione. Gli utenti ci hanno ispirato ad agire e ne è valsa la pena. Incarna lo spirito DJI, in cui chiunque abbia accesso a questi nuovi strumenti può aiutare a migliorare il proprio ambiente e aiutare la società".

Fonte: web
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