Droni contro la mosca della frutta

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Concluso il progetto di sperimentazione di Fondazione Edmund Mach

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A inizio settembre la Fondazione Edmund Mach ha fatto sapere, attraverso un comunicato, di aver completato la sperimentazione che ha previsto l’analisi di fattibilità dell’applicazione della tecnica del maschio sterile per il controllo della mosca mediterranea della frutta. In Trentino l'insetto crea danni soprattutto a pesche e mele, per questo FEM ha testato la tecnica del maschio sterile, rilasciandone in quantità attraverso l'uso dei droni. Il sistema riduce la presenza della mosca mediterranea della frutta, determinando di conseguenza il minor utilizzo di insetticidi.

La mosca mediterranea della frutta è presente nell’area dell’Alto Garda e si estende fino alla Valle dell'Adige, dove provoca danni soprattutto alle mele. Per contenere il danno, si rendono necessari ogni anno dei trattamenti specifici con insetticidi ovo-larvicidi.

“Negli anni 2018 e 2019 i rilasci sono stati effettuati manualmente, mentre nel corso del 2020, terzo e ultimo anno del progetto, gli esperti della FEM si sono concentrati sullo sviluppo di una alternativa, attraverso l’uso dei droni – spiegano Gino Angeli e Serena Chiesa del Centro Trasferimento Tecnologico FEM- Con la collaborazione di ND Movie, che ha sviluppato il prototipo sperimentale per il rilascio, stanno procedendo con i primi test in campo. L’applicazione di questo innovativo metodo di rilascio, che ha preso spunto dalle esperienze di altri paesi del mondo in cui la distribuzione dei maschi sterili di C. capitata viene effettuata con aerei ultraleggeri, consentirebbe la copertura di vaste zone in tempi brevi, rendendo più sostenibile l’applicazione della tecnica SIT nel nostro territorio”.

Fonte: comunicato stampa [/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]