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Prosegue la sperimentazione ad Arborea

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La prima fase del progetto di “agricoltura resiliente” realizzato da Liverani Servizi Aeronautici, Coldiretti Oristano e Fondazione Medsea è stata un successo. Nonostante le difficoltà generate dall’emergenza sanitaria che ha ostacolato uno degli aspetti più importanti del progetto stesso ovvero la comunicazione, la sperimentazione sui primi 50 ettari di colture è andata bene. Ora si può iniziare con la seconda fase, che prevede l’estensione a 200 ettari.

L’elemento centrale è l’innovazione, l’agricoltura 4.0 infatti rappresenta ormai il futuro dei campi con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Sono gli stessi agricoltori che hanno partecipato alla sperimentazione a illustrarne i risultati.

«Con i droni abbiamo potuto monitorare costantemente lo stato di salute del riso, dalla semina al raccolto», spiega Carlo Ferrari. La sua azienda agricola Ferrari Angelo Mario, è stata l’unica risicola inserita nella prima sperimentazione, del programma nato all’interno del progetto Maristanis. «Crediamo fortemente – prosegue – nell’utilizzo dell’agricoltura di precisione attraverso l’impiego dei droni, in quanto il territorio circostante rappresenta un elemento di valore da tutelare, iniziando proprio dagli ecosistemi di cui le risaie rappresentano una grande realtà di biodiversità».

Giancarlo Capraro, imprenditore agricolo di Arborea, aggiunge: «La corretta gestione dell’irrigazione mi ha permesso di ottenere una maggiore qualità e un conseguente ricaccio più veloce dell’erba medica garantendomi uno sfalcio in più rispetto agli anni scorsi. In sintesi la mia azienda ha ottenuto tre benefici importantissimi: maggior qualità del raccolto, maggior quantità dello stesso e aumento della durata dell’impianto colturale».

Angelo Liverani, titolare dell’azienda che ha fornito i droni, anticipa come la seconda fase preveda l’integrazione di nuove figure professionali e l’apertura della Smart Geo Survey, una start up che si annuncia innovativa nel campo dell’agricoltura di precisione e del water management in campo agricolo e industriale. «È un progetto che ci ha regalato grande soddisfazione – commentano Emanuele Spanò e Giovanni Murru, rispettivamente direttore e presidente di Coldiretti Oristano –, perché ha dimostrato già dal primo anno la sua validità riuscendo a centrare l’obiettivo prefissato: coniugare le esigenze ambientali con le esigenze agricole».

All’insegna dell’ottimismo la conclusione di Vania Statzu, vicepresidente della Fondazione Medsea: «Questo progetto di agricoltura di precisione permette di coniugare l’agricoltura con il risparmio idrico e la tutela dell’ambiente».

Fonte:Comunicato Coldiretti Oristano img: freepik.it

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